LISMOSI CD di Renato Fucci

7.00

Di Renato Fucci LISMOSI

Se non riesci a trovare la verità là dove sei, in quale altro luogo speri di trovarla? (Eihei Dōgen)

Racconto di un viaggio

Lismosi è un neologismo, coniato dall’autore, per rappre- sentare la corrispondenza di affetti fra due persone anche separate o a distanza.

Il progetto musicale si propone di raccontare, attraverso un viaggio, il seguito della storia personale del compositore tanto come uomo quanto come musicista.

Dieci brani inediti, da suonare con passione e leggerezza, vi accompagneranno in luoghi della memoria che consen- tono di rivivere sentimenti e ricordi forse assopiti.

Le morbide melodie tracciano nell’aria linee sinuose che evocano momenti di un viaggio sereno e raccontano la feli- cità ritrovata.

Non mancano narrazioni sorprendenti di luoghi dell’anima che hanno la capacità di far riaffiorare alla mente sensazio- ni di assoluta tranquillità e immensa spazialità del pensiero libero.

La musica descrive e racconta un paesaggio senza tempo, luoghi che l’autore ha percorso materialmente toccando realtà che consentirebbero ad ognuno di raggiungere un equilibrio e una pace interiore.

Luigi Sisto

COD: EE L-00-01 Categoria:
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GENESI DEI BRANI

LISMOSI

Lismosi è un neologismo e rappresenta il cuore pulsante di tutta l’opera. Il suo significato si rifà al processo di osmosi. Due persone, anche se separate, esercitano una corrispondenza di affetti o di idee l’uno sull’altro. Il titolo nasce come dedica ad una persona speciale che mi ha accompagnato in tutto il viaggio e ha dato vita alle diverse composizioni qui raccolte.

Le musiche composte per questo lavoro, inizialmente comprendevano quattordici brani, raccontano le visionarie magie di benessere che un Locus amoenus è in grado di far vivere. Per necessità discografiche si è deciso di pubblicarne solo dieci. Nel videoclip melodia e immagini si fondono in maniera simbiotica riuscendo a toccare le corde più segrete e inconfessate dell’animo umano.

ZGODOVINA

Zgodovina è un termine che in lingua slovena significa storia. La composizione è dedicata alla città di Trieste e vuole fotografare il momento politico più delicato della sua storia di città plurima e conflittuale. Il “Caffè degli Specchi” fin dall’Ottocento fu ritrovo degli irredentisti e durante il secondo dopoguerra divenne quartier generale della Marina Britannica. Tutti gli eventi e i fatti storici di Trieste sono passati per il Caffè degli Specchi. Chiamato così poiché fin dai tempi della sua apertura era tradizione incidere gli avvenimenti storici più importanti su specchi o lastre di vetro.

La melodia richiama per sonorità e stile quello veneziano da cui Trieste ha sempre attinto. È come se, entrando nel Caffè, nell’aria aleggiasse ancora il suono di quelle note che per anni hanno caratterizzato gli incontri musicali che hanno fatto da sfondo alle vicende politiche della città. 

ALBA SOSPESA

Il brano intende fotografare, come in uno scatto immortale, quello che succede allo spuntare del sole. Si ha la pretesa di sugellare la magia di un evento, anche se ciclico, in un’alba interminabile. Le morbide sonorità sprigionate dalla musica, offrono una chiara idea di una sospensione interminabile dell’alba concretizzando il miracolo della natura che ognuno si augura di poter vivere anche una sola volta nella vita.

KALIRIS

L’ispirazione della composizione nasce da una visita in questo caratteristico borgo del basso Lazio, Isola del Liri. Il centro cittadino si sviluppa su un’isola formata dal fiume Liri, dove questo si biforca in due bracci che in prossimità della piazza del paese formano due cascate.

La musica si struttura su due principi tematici. Il primo tema, una melodia cantabile, disegna il fluire del fiume che dalla sorgente lentamente scorre a valle; il secondo tema vuole rievocare la caduta delle gocce d’acqua delle cascate che, come tanti ballerini di una corte settecentesca, si abbracciano, saltellano, ruotano e nuotano, fanno capriole, si vaporizzano e si ricompongono fino a sedarsi nel corso del fiume proprio come un nobile corpo di ballo sulla scena di un grande teatro.

IL PROFUMO DI PROSERPINA

La dea rapita che ritorna ogni primavera. Antichissima divinità della Terra e dell’aldilà, Proserpina viene rapita da Ade e in seguito restituita a Demetra, la Madre Terra. Essa simboleggia il mistero della vita e della natura che rifiorisce dopo la stagione invernale nel rigoglio della primavera e dell’estate. La composizione, dunque, rievoca l’arrivo della primavera e il ritorno degli amori e del sorriso nel cuore di tutti.

ECHI DI UN VIAGGIO

Il brano, anche se non posizionato alla fine del libro, chiude comunque il racconto musicale facendo leva sui ricordi che i viaggi lasciano su ognuno di noi, come il dolce sapore di un momento ancora in evoluzione. Gli echi vengono evidenziati da brevi incisi musicali che, in sordina, ripetono il precedente.  Mai come in questo caso la citazione di R. Kapuściński è calzante

[…] un viaggio non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati.

LA TRAGARA

Via Tragara è una delle più belle e suggestive vie di Capri che conduce a una sorprendente vista dei Faraglioni. La musica racconta la romantica passeggiata notturna di una coppietta in vacanza, immersi nella penombra delle luci soffuse, per la stradina caprese. Non mancano sguardi puntati alle stelle e ai tanti innamorati che placidamente seguono il flusso del cuore. La musica esprime tutta la sua forza nel momento in cui, in fondo alla strada, compaiono, come due guardiani notturni, i prepotenti Faraglioni. Essi vengono rappresentati con pesanti accordi e note profonde del basso, come a voler disegnare la potenza secolare delle due grandi rocce e ci appaiono talmente vicine che pare di toccarli.

Un placido corale, invece, chiude il brano raccontando la quiete delle barche ormeggiate a Marina piccola e la serenità trasmessa da quelle luci di ormeggio che, un po’ affievolite come lucciole su un campo di fieno, si riflettono nella limpida acqua della baia.

In questa strada Edwin Cerio, nella villa di Arturo, tra l’inverno del 1952 e la primavera del 1953 ospitò il grande poeta Pablo Neruda quando era in fuga dal regime di Pinochet per il suo attivismo politico.

IL LARICE INNAMORATO

Scritto al rientro di un viaggio dalla Val di Peio. Essa è situata in Trentino Alto Adige nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.

Durante una delle solite escursioni per i numerosi sentieri che si inerpicano sui monti del parco, un larice con una biforcazione molto caratteristica a metà del tronco, cattura la mia attenzione. I tronchi, appoggiati sul fusto principale, sembravano guardarsi con profonda passione assumendo la sagoma di due fidanzati. Le melodie si presentano fluidi e cantabili tanto da caratterizzare il discorso musicale in un sentimento travolgente, passionale come in una intima scena fra i due innamorati.

TRAMONTO A ELAFONISI

È un tramonto “mai visto” nel senso più letterale del termine. La musica nasce come un interminabile flusso di coscienza di un racconto in diretta del tramonto estivo di Elafonisi. Sono riuscito a montare i fotogrammi adeguandoli alla mia personale visione del tramonto trasformando le immagini in singolari temi musicali che molto hanno a che fare con il gusto moderno dell’antica civiltà minoica.

PIAN PALÙ

Il lago di Pian Palù è un bacino artificiale sito nel comune di Peio realizzato a scopo idroelettrico nel corso degli anni ’50. Il percorso che ha ispirato la mia musica si inerpica per i piacevoli sentieri che dal lago raggiungono la piana delle Marmotte dove, con un po’ di fortuna, si può assistere ad una allegra danza della simpatica famiglia di sciuridi fatta di corse, salti e rintani nella deserta valle delle Alpi italiane.

Fucci Renato

Fucci Renato

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