Prefazione.
Fin dagli albori, la Musica si è evoluta al fine di imitare i suoni della natura: il cinguettio
degli uccelli, il fragore delle cascate, lo scoppiettio del fuoco, etc.
Quando l’essere umano ha poi cominciato a capire che, attraverso la musica, poteva
riprodurre molto di più dei suoni della natura, ecco che è avvenuto l’incontro tra la
musica ed il “verbo” inteso come parola.
Da questo momento in poi, queste due forme importantissime di espressione si sono
evolute di pari passo, diventando imprescindibili l’una dall’altra.
Ed è così che in questo racconto musica e parole si sposano alla perfezione dando vita
alla magia!
Ascoltando i versi e le melodie, ci si riesce ad immedesimare nel nostro amico Rudolf
che sogna un mondo in cui non ci siano più conflitti, dove tutti possano avere a
disposizione quanto serve per vivere in armonia e amore e lo fa col magico suono del
pianoforte, con il quale sembra voglia abbracciare tutto il mondo.
Una musica che non ha bisogno di parlare una lingua in particolare, ma racchiude in sé
tutte le lingue del mondo.
La fiaba compie un ulteriore passo avanti inserendo una terza forma di espressione:
“il disegno” che riassume ancor di più il pensiero del compositore.
Questo lavoro, quindi, si sviluppa su tre piani distinti che magicamente si incontrano e
instillano nell’animo umano il desiderio di pace, amore ed armonia tra tutti gli esseri
viventi.
L’incantevole opera è rivolta essenzialmente ai bambini, ma più in generale penso sia
d’ispirazione a tutti coloro che hanno ancora voglia di sognare e che decidono di
mettersi in gioco ogni giorno per realizzare i propri sogni, credendoci e sacrificandosi
nello studio.
M° Fausto Remini
Direttore banda del corpo di Polizia Penitenziaria